Le cerimonie intemazionali per l'anniversario della liberazione

4 maggio 1997 Decine di delegazioni
Italiani presenti: 2

Domenica 4 maggio mi sono recato in pullman, insieme agli altri componenti del Comitato internazionale, al Lager di Dachau per partecipare alle manifestazioni previste per commemorare la liberazione del campo. Sono stati celebrati i riti religiosi nelle rispettive cappelle: ortodossa, cattolica, protestante e israelitica. Poi, alle 10,45, si è svolta la consueta cerimonia commemorativa davanti al crematorio, mentre alle 11,45 è iniziata la manifestazione celebrativa nell'Appelplatz con interventi di autorità del governo bavarese, e conclusa dal discorso ufficiale del presidente del Cid, André Delpech, molto applaudita. A chiusura si è proceduto alla deposizione delle moltissime corone alla base del grande monumento. Annunciate, ad una ad una, si sono susseguite le varie delegazioni consolari, diplomatiche, associazioni nazionali, enti ed Amical: oltre cento corone.

Fra le molte autorità, presente anche il console generale, d'Italia a Monaco, che ha voluto poi intrattenermi a cordiale colloquio.

Molto pubblico proveniente da tutta Europa e la solita pioggia che ci ha accompagnato giusto per la durata della manifestazione. Anche quest'anno, come sempre, nessun gruppo organizzato di italiani era presente alle cerimonie ufficiali di Dachau.

Come sempre, sono giunti numerosi pullman dall'Italia, ma solo nei giorni precedenti, per poi proseguire con destinazione Mauthausen in modo da essere puntualmente presenti alle manifestazioni per l'anniversario della liberazione in quella località. Così anche quest'anno non sono mancate le critiche sia degli amici del Cid che di Barbara Distel. Con sorpresa, però, ho trovato un italiano, uno solo, venuto in motocicletta da Roma, isolato e di sua iniziativa: Franco Marchetilli. Era stato deportato a Dachau per moltissimi mesi ed era stato costretto a lavorare nel famigerato Kommando Kabel (recupero piombo) con Giovanni Melodia, Mario Sbardella e tanti altri connazionali. Con lui ho potuto portare e deporre la corona floreale per conto dell'Aned.

Al termine delle cerimonie siamo stati a un pranzo nella Ludwig-Thomas-Haus, ospiti della Associazione internazionale per gli incontri della gioventù di Dachau, durante la quale il sindaco e altre autorità hanno rivolto parole di benvenuto.e amicizia alle delegazioni del Cid e agli ex deportati, pure invitati.

Spero che per il prossimo anno si possa, e si voglia, organizzare dei gruppi di italiani per presenziare visibilmente alle cerimonie ufficiali di Dachau.

Gigi Mazzullo