La preziosa collaborazione con il Museo del
Campo. Un appello ai superstiti per completare la lista dei caduti.
Una documentazione preziosissima, destinata all'Aned
Giuseppe Camia detto Mirco (milanese classe 1925,
arrestato nell'agosto 1944 e deportato politico a Dachau dopo essere
transitato per Bolzano e Flossenbürg) si era proposto due obbiettivi:
contribuire alla raccolta di poesie di ex deportati a Dachau da ogni
parte d'Europa (obbiettivo raggiunto con l'uscita di prestigiose edizioni
comprendenti anche opere di Mirco); realizzare finalmente il censimento
completo degli italiani deportati politici a Dachau dal 1943 al 1945,
completando la ricerca dei nominativi presso le fonti in possesso di
tale documentazione. Nel suo libro "Compagni di viaggio" Italo Tibaldi
ha ricostruito gli itinerari (con le date di partenza da località
italiane e dì arrivo a Dachau) di 37 trasporti di deportati politici
italiani, dal settembre 1943 al marzo 1945: complessivamente, oltre
ottomila nostri connazionali. Ma altri sono arrivati a Dachau con trasporti
partiti dalla Francia o dai Balcani; altri vi sono transitati temporaneamente,
diretti verso differenti Lager nazisti; altri ancora vi sono giunti
al termine di orribili viaggi di trasferimento dai campi dell'Est e
dell'Ovest evacuati o soppressi dalle SS in fuga.
Un lavoro minuzioso di ricerca, ricco
di difficoltà e complessità, come avevano potuto
rendersi conto gli iniziatori, Giovanni Melodia e Luigi Mazzullo, per
non parlare dell'impegno profuso allora - negli Anni Cinquanta - da
Valeria Morelli; impossibile citare in questo articolo quanti - ex deportati
o familiari, ricercatori, studiosi, dirigenti di Istituti storici, Musei
e Fondazioni - hanno pubblicato, assieme alla memorialistica, elenchi
di deportati politici italiani a Dachau.
Un censimento completo, tuttavia, avrebbe potuto essere realizzato solo
attingendo ad entrambe o almeno ad una delle fonti in possesso della
documentazione occorrente: il Centro Ricerche di Arolsen della Croce
Rossa Internazionale e il Museo storico di Dachau, ove sono conservate
le pagine del "Zugangsbuch" (Libro degli arrivi). L'uscita del "Libro
della memoria", realizzato con grande merito da Liliana Pieciotto Fargion
con l'elenco e i dati anagrafici degli ebrei italiani nei campi di sterminio
nazisti, ha spronato Mirco, come altri del resto, ad accelerare i tempi.
Così egli ha intensificato i rapporti col Museo di Dachau, sino
ad ottenere fotocopie di pagine del "Zugangsbuch" riguardanti la deportazione
italiana. Si apriva quindi la prospettiva di un'enorme mole di lavoro:
indispensabile il ricorso all'informatica. Mirco ha perciò acquistato
un personal computer ed ha commissionato ai tecnici l'elaborazione di
un programma in grado di fornire un'ampia scheda personale per ciascun
deportato. Ecco le voci della scheda-base:
Prima parte: codice; cognome e nome del deportato; data, luogo e provincia
(o nazione) di nascita; sesso; professione; ultimo indirizzo prima dell'arresto;
data, luogo e motivo dell'arresto; internamenti (in Italia o altrove).
Seconda parte: luogo di partenza, data e destinazione del trasporto;
data di arrivo a Dachau; numero di matricola e qualifica (triangolo)
assegnati; eventuale provenienza da un altro campo, numero di matricola;
data di rientro a Dachau e nuovo numero di matricola assegnato; data
e luogo dell'eventuale decesso; luogo dell'eventuale sepoltura; data
dell'eventuale rilascio anticipato; data e luogo di liberazione; data
del rimpatrio. Dunque, inseriti i dati ottenuti nel computer, confrontarli
con altre fonti di documentazione, eventualmente correggerli, sicuramente
completarli, allo scopo di ottenere una scheda individuale completa
per ciascuno dei deportati politici italiani a Dachau: questo l'impegno
che Giuseppe Mirco Carnia, consigliere provinciale milanese della nostra
Associazione, ha illustrato al presidente nazionale dell'Aned, ricevendo
da Gianfranco Maris l'esortazione a proseguire e il ringraziamento per
la volontà espressa da Mirco di destinare all'Aned tale lavoro.
Rubando tempo all'impegno imprenditoriale - pur necessario per la conduzione
della propria azienda - e contando sulla collaborazione della signora
Silvana, l'efficiente segretaria; proseguendo il lavoro anche durante
le periodiche degenze in ospedale per i cicli della terapia cui è
costretto, Mirco vive immerso nella vicenda concentrazionaria che egli
desidera ricostruire fedelmente. Perché si possano ricordare
i nomi e gli altri dati personali della loro esistenza, prima di sparire
nel nulla, di tanti patrioti antifascisti italiani caduti a Dachau;
tramandarne la memoria, ricordarne il sacrificio, perché ciò
che è accaduto non possa più accadere.
Da "Triangolo rosso" egli rivolge un appello innanzitutto agli amici
superstiti affinché provvedano a trasmettergli i dati necessari
per il completamento della loro scheda base; e più in generale
a chiunque sia in grado di fornirgli notizie, documentazioni o indirizzi
utili per le ricerche. Gli sarebbero di grande utilità le pubblicazioni
in cui si parla della deportazione italiana a Dachau.
t possibile scrivergli o comunicare con lui al seguente recapito: Giuseppe
Mirco Camia - Brabo Matic, via Petrella 4 - 20090 Trezzano sul Naviglio
(Milano) -Telefono 02/48401097 - 48401107 - Fax 02/48401037. Mirco ringrazia
anticipatamente.
Giandomenico Panizza
|