"La distruzine degli ebrei d'Europa", di Raul Hilberg
Quarant'anni di lavoro, una vera pietra miliare
Monumentale opera di ricerca, che ha impegnato l'autore come un'ossessione di vita a partire dal '48. Un'opera che dice una parola per certi versi "definitiva" (almeno fino al punto in cui può esserlo un libro di storia) sul meccanismo dello sterminio nazista."Volevo esplorare l'ingranaggio della distruzione dall'interno del suo stesso funzionamento", dice Hilberg, che ammette che questa ricerca è divenuta, strada facendo, "Io scopo principale della mia vita". L'autore scava tra le carte del processo di Norimberga, ma non si accontenta di quelle, andando a cercare i documenti che testimoniano della partecipazione di massa alla macchina dello sterminio, a cominciare, per fare solo un esempio, dagli orari dei treni che conducevano alle camere a gas di Auschwitz.
Per anni ha fatto la posta agli archivi dei servizi di sicurezza alleati e a quelli tedeschi alla ricerca di prove, di riscontri, nella convinzione che fosse necessaria un'opera rigorosamente documentata per contrastare il revisionismo storico montante.
In questo senso il lavoro di Hilberg segna davvero una pietra miliare, un punto di riferimento essenziale. Alcuni tra i risultati della sua ricerca hanno alimentato una vivace discussione, soprattutto attorno alle personali responsabilità di Hitler nell'avvio della macchina dello sterminio, e più ancora della generale complicità del popolo tedesco, o dei polacchi, fino alla passività degli ebrei di fronte al piano omicida del nazismo.
Un'opera monumentale, rigorosa, essenziale. Che pure lascia interdetti. Nonostante le innumerevoli prove a corredo dell'accusa, si resta increduli. Come é possibile che tanti uomini si siano consapevolmente posti al servizio di un simile piano omicida? Eppure è avvenuto, e bisogna ringraziare Hilberg per questa opera che ce lo prova una volta di più, forse meglio di quanto non sia mai stato fatto prima. Lode al merito della Coop, infine, per il contributo dato alla pubblicazione dell'opera di Hilberg, consentendone così una più ampia diffusione. L'edizione originale Einaudi costava infatti 160.000 lire; quella economica sponsorizzata dalla Coop, 38.000.