Dopo la sfilata di tutte le nazioni, alle ore
13,30 mi sono trovato al monumento italiano di Mauthausen con l'ing.
Rudolf Haunschmied di S. Georgen AD. Gusen e l'interprete Sig.ra Monica.
Questo ricercatore da parecchi anni,con una equipe, sta lavorando per
ricostruire la vita, il lavoro e la morte nei campi Gusen I e Il. Non
avendo tutte le informazioni esatte per Gusen II, si è rivolto
a me per avere conferma delle informazioni che aveva ricostruito.
In particolare voleva sapere di più sulle disinfezioni avvenute
nel campo e sul numero dei morti; ce ne furono 5000 dall'ottobre 1944
al febbraio 1945. Da Mauthausen egli mi portò a S. Georgen, dove aveva
allestito una mostra fotografica ed un plastico di Gusen II. Mi ha fatto
parecchie domande per sapere se i miei ricordi corrispondevano al plastico
da lui fatto; i risultati collimavano in quanto io ero in possesso di
una piantina dettagliata fatta in prigionia con l'aiuto di Franco Rigamonti
(anche lui ex deportato di questo campo - Matr. 57617) con il quale
rimasi fino alla liberazione.
Ho visto in quell'occasione fotografie dei campi di Gusen mai viste
sino ad oggi e rimasi sorpreso della foto di Gusen Il che bruciava con
due americani all'ingresso. Ho avuto quindi un incontro casuale con
una coppia di S. Georgen i quali erano allora bambini di nove anni.
Ci abbracciammo, e la moglie - di nome Maria - mi fece vedere la cascina
dove due russi, scappati da Mauthausen, furono nascosti e salvati.
Ritornando al piccolo museo, l'ing. Haunschmied mi fece vedere la foto
del Colonnello Franz Ziereis comandante di Mauthausen, appeso ad un
palo a Gusen I.
Mi ritrovai con tante persone che prima non avevo visto, incuriosite
dalla mia presenza; scambiammo parole di solidarietà ed alla
fine feci un piccolo discorso di ringraziamento all'opera da loro svolta.
Per questo 50° S. Georgen era imbandierata, sul campanile era esposta
una grande scritta "Qui a Gusen morirono 37.000 uomini" Questo
ingegnere ed i suoi collaboratori hanno stampato un opuscolo illustrato
di tutto ciò che accadde nei campi di Gusen I e Il fino alla liberazione.
Angelo Ratti Matr. 57616
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