Roberto Camerani - Milano Protesto per quei simboli: questi sacrari sono di tuttiColoro che si sono recati a Mauthausen
per le celebrazioni del Cinquantenario della Liberazione e sono scesi
per la scala della Morte, avranno notato sul fondo della cava di pietre
delle piccole cataste di tronchi di abete scortecciati e tagliati a
misura. La cosa non appariva rilevante.
Sono tornato sul luogo in data 27 maggio e 21 giugno accompagnando gruppi
di persone e studenti ed ho notato, con stupore, come quei tronchi di
abete fossero stati usati per collocare sulle rocce delle croci e delle
stelle di Davide che ho avuto cura di riprendere con le foto che allego.
Personalmente protesto per l'uso che
anche qui, come in altri luoghi (vedi Auschwitz) vien fatto di questi
sacrari. I campi di sterminio rappresentano una offesa all'umanità
e nessun gruppo che rappresenti un'ideologia
o fede religiosa ha diritto di marcare con i propri simboli ed emblemi
questi monumenti che restano un monito alle generazioni future.
Gli uomini devono imparare a convivere sotto
un unico segno: la pace. Quelle rocce sono testimoni silenti del "male"
che l'uomo è capace di fare all'uomo. La pioggia, la neve, il
vento hanno cancellato il sangue che su di esse è stato versato
dai nostri compagni massacrati e, forse per questo, dimentichi, gli
uomini continuano ad uccidersi. Noi non
dimentichiamo.
|