Cara Signora Arianna,
scusi se ci permettiamo di usare l'aggettivo "cara", ma dopo il suo
racconto ci sembra di conoscerla da una vita.
E' riuscita a comunicarci le sue sensazioni. Alcune parti della sua
storia ci hanno toccato molto e sono rimaste impresse nella nostra mente
come scene di un film, tanto lei le ha descritte con tutti i particolari.
Siamo stati soprattutto impressionati dal suo forte carattere, dimostrato
già da bambina quando ha dovuto abbandonare la sua casa per essere
trasportata nei campi di concentramento.
In quella situazione ha dimostrato una grande forza d'animo.
( ... ) Alla fine del suo racconto c'è stata molta commozione
da parte sua e di tutti noi che fino ad allora eravamo rimasti ammutoliti.
Così il nostro applauso finale è stato un'applauso anche
di solidarietà nei suoi confronti, ma soprattutto nei confronti
di tutti quelli che non sono riusciti a tornare a casa.
Non c'è dubbio, noi sianio rimasti colpiti da questo incontro
e ci siamo posti tante domande alle quali non siamo riusciti a trovare
risposta.
A voi associati all'ANED dobbiamo fare delle richieste. Potreste raccogliere
le testimonianze in un libro, o farne dei videotape da distribuire nelle
scuole perché è importante che rimanga tutto ciò
e che non vengano dimenticate le torture che avete dovuto subire.
La ringraziamo ancora di essere venuta nella nostra scuola e di averci
raccontato la sua triste storia.
Non la dimenticheremo mai. Cari saluti
La
3ŞG
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