Gentile signora Gianna, mi chiamo Maria Prosdocimo e sono
la secondogenita del partigiano Giuseppe Prosdocimo di Motta
di Livenza (TV). Le scrivo per comunicarle che papà, dopo
una lunga malattia, è morto il 18 ottobre scorso. ( ... )
Alla celebrazione delle esequie il partigiano Adriano Venezian
ha pronunciato parole di grande impatto e significato che
hanno reso omaggio e onore alla memoria di mio padre ma anche
a tutti coloro che con le loro scelte coraggiose hanno testimoniato,
durante la lotta di Liberazione, il loro amore per la giustizia
e la libertà. Come ha ribadito Adriano, dando voce a quello
che è anche un mio profondo convincimento, ogni volta che
muore un partigiano muore con lui anche un pezzo della nostra
democrazia. Io, dal canto mio, sono certa che se per ogni
partigiano che se ne va c'è un figlio a raccoglierne l'eredità
spirituale e morale, allora i valori della Resistenza non
saranno dimenticati e continueranno a formare la coscienza
di chi sceglierà la via della giustizia. Pertanto voglio rivolgere
un invito a tutti i partigiani viventi e tra loro soprattutto
a quelli che hanno conservato intatta la convinzione di aver
fatto la cosa giusta: "Avete centinaia di ragioni per essere
amareggiati e delusi, l'Italia che sognavate di costruire
spendendo le vostre migliori energie, sacrificando anche la
vostra vita, vi ha spesso traditi e ha cercato tante volte
di oscurare il vostro valore. Ogni giorno tuttavia nuove creature
fanno la loro comparsa su questa nostra terra e ciascuna di
loro merita di poter conoscere un giorno la verità. "Perciò
non lasciatevi sconfiggere dall'amarezza, nemico ancor più
insidioso del tiranno di turno. La guerra è finita nel '45
ma la battaglia per difendere i valori di verità e di solidarietà
richiede ora più che mai il vostro prezioso contributo. Quando
avvertite l'oppressione della delusione guardate dritto negli
occhi il primo bambino che vi passa accanto".
Con profonda gratitudine Maria Prosdocimo (Motta di Livenza
- Treviso)