"Camerati al lavoro" di Brunello Mantelli

Quando il nazismo cercava mano d'opera

E'l'appellativo ufficiale dei lavoratori che fanno parte della mano d'opera italiana (braccianti, edili, metalmeccanici) ceduta alla Germania nel periodo dell'asse '39-'43 ed è il titolo di un profondo particolareggiato studio di Brunello Mantelli - La Nuova Italia, ottobre '92, pag. 481.

Lo studio si basa sull'accurata esplorazione di archivi italiani e stranieri, sull'analisi delle fonti bibliografiche ed è arricchito da tabelle e da un importante apparato di note. Si tratta di lavoratori a contratto, oggetto di accordi diplomatici, vera e propria "emigrazione gestita dallo Stato". La contropartita consisteva nell'invio di materie prime di cui il nostro paese è carente da parte della Germania.
Brunello Mantelli si era distinto nella raccolta delle storie di vita degli ex deportati nei Lager nazisti residenti in Piemonte a partire dall'82 nella veste di componente il Comitato scientifico in rappresentanza degli Istituti storici della Resistenza.
Brurello Mantelli è stato anche curatore assieme a Federico Cereja del volume La deportazione nei campi di sterminio nazisti, Franco Angeli '86 che ha avuto tre edizioni. E recentemente assieme a Cesare Manganelli ha pubblicato Antifascisti, partigiani, ebrei - I deportati alessandrini nei campi di sterminio nazisti, Franco Angeli '91. Ci piace pensare che la confidenza con la deportazione politica italiana ed il conseguente studio della 2ª guerra mondiale e delle condizioni interne della Germania siano la piattaforma dalla quale Mantelli è partito per questa ricerca che si presenta molto ben strutturata e completa.
Il libro nel complesso presenta un quadro desolato del nostro paese irresponsabilmente gettato in una avventura dal tragico esito finale, progressivamente assoggettato ad una Gerinania sempre più imperiosa e sprezzante.
Lo studio di Mantelli circoscritto al periodo dell'Asse lancia anche un rapido sguardo al di là di questo confine temporale sui quattro mesi che seguono l'armistizio dell'8 settembre e oltre e ricorda 600.000 militari italiani catturati in Italia, in Grecia e nei Balcani e i 40.000 deportati politici nei Lager nazisti trasformati in mano d'opera schiava non soggetti di contratti, ma oggetti di esasperato sfruttamento e nel caso dei politici di annientamento attraverso il lavoro. I lavoratori con contratto che non sono più riusciti a rimpatriare per tempo restano bloccati e non godono di alcuna protezione.
Su questa situazione che ha inizio con la fine del '43 sarebbe opportuno, dice Mantelli, un nuovo sguardo d'insieme, un nuovo libro. Auguriamoci vivamente che sia lui a scriverlo.
B. V.