Auschwitz rimarrà l'avvenimento più
fosco, più crudele e più incompreso della storia ma anche
il più documentato.
Grazie alle testimonianze delle vittime, alle confessioni degli assassini
e dei loro complici nonché alle ricerche degli storici, ci è
dato di conoscerlo in tutti i suoi aspetti.
I minuziosi preparativi, al livello più alto del Terzo Reich,
della "soluzione finale" del problema ebraico, il ruolo nefasto che
hanno svolto propaganda, esercito, scienza, economia, industria e medicina
nazisti: chi voglia informarsi, non ha che da consultare gli archivi.
Le prove ci sono. Il tentativo delle SS di annientarle è fallito:
il nemico non è riuscito a cancellare le tracce. Dunque è
stato vinto, almeno un campo: quello del ricordo.
Che la guerra totale contro il popolo ebreo fosse anche una guerra a
oltranza contro la memoria ebraica, nessuno lo mette più in dubbio.
Il suo obiettivo non era solo sterminare gli ebrei, ma anche tormentarli,
torturarli, costringerli alla disperazione e alla vergogna, in breve
disumanizzarli prima di affondarli nelle tenebre della storia, laddove
non avrebbero dovuto riemergere mai più.
Ma perché questo odio freddo e calcolato, contro una minoranza
etnica, sociale e religiosa che attraverso i secoli ha tanto contribuito
alla civiltà?
E perché ha trovato eco in Germania e nella maggior parte dei
Paesi occupati? Perché quella cospirazione del silenzio e quell'indifferenza
da parte degli alleati, nei confronti di questa guerra che il comune
nemico aveva scatenato all'intemo della grande guerra?
Questa tragedia, così insensata, sfida ogni risposta. Si sarebbe
potuta evitare. 0, almeno, si sarebbe potuta ridurre. Non si riuscirà
mai a capire perché lo sterminio di sei milioni di esseri umani
fu possibile. Ma si saprà come. Basta leggere alcune opere storiche,
studiare i documenti. E, da oggi, consultare questa enciclopedia alla
quale hanno collaborato, per molti anni - sotto la
direzione del più grande di essi, il dottor Israel Gutman - gli
specialisti competenti.
C'è tutto, in forma condensata: città e villaggi, ghetti
e prigioni, date importanti, massacri e rivolte, nomi e pseudonimi,
guerrieri e cronisti, eroi e martiri. Vi interessa la sorte di questa
comunità? Vi deve interessare. Girare le spalle a questo capitolo
della storia è volerlo dimenticare. Chi dimentica diventa complice
del nemico: dimenticare le vittime significa ucciderle una seconda volta.
Certo, non si comprenderà mai la crudeltà del boia, né
la tenerezza delle sue vittime. Non si tratta di capire, ma di conoscere.
Confessare l'incomprensione è segno di umiltà, rifiutare
la conoscenza è arroganza. E insensibilità.
Ecco l'importanza di questa enciclopedia: la somma della conoscenza
che essa ha accumulato è di una tale ampiezza che si impone come
indispensabile.
Elie Wiesel
dal "Corriere della sera" del 29/6/90
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