I NOSTRI PROGETTI per il 2000

"UN TETTO PER UNA FAMIGLIA KOSOVARA"

- MICROREALIZZAZIONE -

L’obiettivo nostro e delle associazioni "Sprofondo [CO], Golem, [MI], ASI [VA], ARPA [Lecco]" è quello di dare un tetto ad alcuni gruppi di famiglie della città di Mitrovica perché il 35% delle case dei kosovari hanno avuto il tetto (in legno) bruciato; mentre un altro 35% è stato totalmente bruciato ed il restante 30% saccheggiato.

Tutti insieme dovranno costruire i tetti di tutte le famiglie del gruppo; anche di quella famiglia di anziani che non può lavorare.

Ogni gruppo famiglie sarà costituito da non più di 10/12 nuclei di cui faranno parte una famiglia di anziani impossibilitati al lavoro. Il costo previsto per il tetto di una casa con superficie pari a 80 m2 è di circa:

 

-----------------------

TOTALE £ 5.500.000

Sono escluse le grondaie e gli accessori.

 

Nostri riferimenti a Mitrovica: dell’AVIS di Siracusa, Associazione Madre Teresa, Comunità Papa Giovanni XXIII°.

Siccome l’inverno incombe è già stato dato il via ad un primo gruppo di famiglie per la realizzazione del loro tetto.

A fine 1999 e inizio anno 2000 i primi 10 tetti erano stati fatti e si sarebbe iniziato un altro lotto di 10 tetti per altrettante famiglie.

ROMANIA E MOLDAVIA

Non abbiamo mai dimenticato i nostri amici romeni e moldavi; anche se ultimamente non abbiamo parlato molto di loro a chi ci sta vicino e a chi ci sostiene. Sappiamo delle difficoltà e dei problemi legati alla loro crescita, ma siamo certi che lentamente, magari a fatica, usciranno da questo periodo di incertezze e di sofferenze. Facciamo e continueremo a fare per loro quel poco che ci è consentito dalle nostre limitate possibilità.

A Lilieci, piccolo villaggio romeno, con don Giorgio, vedremo di dar vita al primo (forse unico nella zona) oratorio per i ragazzi e i giovani di quel paese. E’ pur vero che qualche anno fa avevamo provveduto alla ristrutturazione di alcuni locali per l’aggregazione dei giovani di Bucarest, ma quello che ci apprestiamo a fare ora è una struttura che dovrebbe aggregare un po’ tutto il paese: bambini, ragazzi, giovani e adulti, in un villaggio di circa 3000 abitanti. Una costruzione nuova e tutta da progettare in funzione dei bisogni e delle abitudini di quella gente. E’ una sfida e una novità per tutto il territorio circostante. Noi ci proviamo, con Don Giorgio, e con quanti vorranno seguirci.

In Moldavia invece, e per l’esattezza a Crezoaja (80 km a Sud di Chiscinau), con un modesto contributo annuale potremo, insieme ad altri, sostenere una mensa giornaliera per 60 pasti a disposizione dei poveri della zona. E’ poca cosa, in un paese da cui la gente fugge in cerca di un pezzo di pane, ma è un segno che vorremmo fosse imitato da altre associazioni e da tutti i coloro che lamentano l’invasione di donne e uomini da quelle terre: manovalanza a basso costo, prostitute ma anche madri di famiglia che accudiscono i nostri vecchi malati e soli.

A Chiscinau poi, aiuteremo il nuovo vescovo Monsignor Cosa, nel completamento di una struttura destinata all’accoglienza degli anziani e i dei diseredati della capitale moldava.

 

BULGARIA

Al nostro grande amico-fratello padre Gabriele Belojvedov, già vicario generale della Diocesi di Sofia ora ottantenne vispo e attivissimo in campo caritativo, vorremmo poter donare molto di più di quello che sino ad oggi abbiamo, a fatica, consegnato; soprattutto per i bambini del Piccolo Cottolengo di Sofia e per tutti gli anziani della città che faticano ad avere il loro unico pasto giornaliero. Ci apprestiamo ad organizzare un TIR, con destinazione Sofia, che riempiremo di prodotti alimentari e beni di prima necessità a cui aggiungeremo anche materiale igienico sanitario per i piccoli handicappati dell’istituto. Vorremmo inoltre dar vita ad un rapporto di scambio di esperienze fra i nostri medici specialisti in malattie del cuore, con quelli dell’Ospedale per le malattie cardiovascolari di Sofia che ci stanno inviando la documentazione necessaria per definire tale rapporto di collaborazione.

 

BOSNIA

A differenza di quanto è accaduto e accade ai media, noi Lavoratori Credenti e tante altre associazioni di volontariato, non ci siamo dimenticati della Bosnia. I cosiddetti aiuti promessi per la ricostruzione sono rimasti sulla bocca dei grandi, e tutto, tutto!, è rimasto come prima. La miseria, la fame e la delusione di quella povera gente tradita e abbandonata non ha avuto alcun sbocco positivo … anzi. Noi, come tanti altri, facciamo come sempre quel poco che possiamo; ma continuiamo a mandare aiuti appena ci è possibile, appena abbiamo un po’ di roba. A suor Elvira, a Osijek, che la consegna all’istituto per malati psichici che si trova in territorio serbo, appena al di là del confine bosniaco. A padre Ivan, a Konijc, per la ricostruzione dei villaggi e delle case dei profughi che ritornano e vogliono ricominciare a vivere. Un grazie a Caterina e Remo, che si sono fatti carico di seguire da vicino e assistere queste piccole realtà come segno della nostra amicizia e solidarietà.

 

POLONIA

Con i nostri invii di piastrelle e di materiale edile sappiamo che entro luglio di quest'anno verrà inaugurata una nuova colonia per bambini, anziani, portatori di handicap nella diocesi di Lodz.

Torna indietro