- Gerhard
Schreiber, La vendetta tedesca 1943-1945.
Le rappresaglie naziste in Italia, Mondadori, pp. 318, lire
34.000 (titolo originale dell'opera: "Deutsche Kriegsverbrechen
in Italien", München, 1996).
Sulla base di documenti d'archivio reperiti in Italia e in Germania,
Gerhard Schreiber, studioso di storia militare e già consulente
del P.M. nei processi a carico di Priebke e Lehnigk-Emden (eccidio di
Caiazzo), ricostruisce lo scenario dei crimini commessi in Italia dalle
forze d'occupazione tedesche interrogandosi a fondo sulle ragioni e
sulle modalità della loro attuazione, affrontando al contempo
il tema della persecuzione penale dei responsabili, argomento troppo
spesso evitato o trattato con colpevole superficialità e ingiustificata
clemenza.
- Teo
Ducci, Un Tallét ad Auschwitz 10.2.1944
- 5.5.1945, Firenze, Giuntina, 2000, pp. 194, lire 20.000.
Vicepresidente
della sezione milanese dell'Associazione nazionale ex deportati nei
campi nazisti e già autore di una accurata bibliografia sulla
deportazione e di testi ad uso didattico, Teo Ducci - unico sopravvissuto
della propria famiglia - rievoca, attraverso la propria tragica esperienza,
l'odissea di milioni di deportati razziali e politici nei campi di sterminio.
- Giuseppe
Parlato, La sinistra fascista. Storia di
un progetto mancato, Bologna, Il Mulino, pp, 404, lire 45.000.
Storia del variegato mondo e della multiforme sopravvivenza postbellica
della sinistra fascista, frutto della convergenza, non di rado contraddittoria,
delle più diverse istanze, sollecitazioni e aspirazioni che,
tra velleità e progetti mancati, accomunarono sindacalisti rossoniani,
ex legionari fiumani e intellettuali atipici nella proposizione di quella
sintesi tra nazione e lavoro da cui avrebbe dovuto scaturire un nuovo
fascismo.
- Pier
Paolo Rivello, Quale giustizia per le vittime
dei crimini nazisti? L'eccidio della Benedicta e la strage del Turchino
tra Storia e Diritto, Torino, Giappichelli Editore, 2002,
pp. 216, € 17,60.
Procuratore
capo presso la Procura militare di Torino, e
PM nei processi conclusisi con la condanna all'ergastolo
degli ex comandanti della Gestapo di Milano e Genova,
Pier Paolo Rivello ricostruisce la storia delle stragi naziste
nel basso Piemonte e in Liguria evidenziando - accanto
alle principali tematiche emerse nel corso della fase
dibattimentale - le cause di quell'inerzia giudiziaria che
per cinquant'anni ha di fatto impedito venissero perseguiti
i crimini perpetrati in Italia dai nazisti, contribuendo così
ad ostacolare anche la costruzione di una memoria storica
e la formulazione di un giudizio basati su documenti e
testimonianze inoppugnabili.
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