Conoscenza
e memoria
della Resistenza
fra gli studenti lombardi
|
Aprile
1945. Sappisti della 183ª brigata Garibaldi
di Saronno (fototeca ISEC)
|
I giovani
studenti lombardi sono abbastanza informati sulla storia della II guerra
mondiale, hanno una conoscenza piuttosto diffusa di alcuni eventi cruciali
e hanno una buona immagine della Resistenza, ma le informazioni in loro
possesso risultano superficiali e spesso improntate a stereotipi.
Questi in sintesi i risultati del "Sondaggio sulla Resistenza e sulla
memoria storica che ne hanno i giovani studenti lombardi", condotto nel
gennaio 2001 su un campione di 1254 studenti del triennio appartenenti
a 17 Istituti, ripartiti secondo un criterio rispecchiante la composizione
dell'intera popolazione scolastica delle superiori lombarde (29.6 % Licei,
20.0 % Istituti Professionali, 40.4 Istituti Tecnici, 10.0 Istituti Magistrali).
Il sondaggio, promosso dalla presidenza dell'ANPI milanese, è stato realizzato
dall'Istituto CIRM-Market Research con la consulenza storica dell'ISEC
per la elaborazione del questionario somministrato agli studenti dei
seguenti Istituti:
1
|
Liceo
Classico A. Manzoni
|
(Milano) |
2 |
Liceo
Scientifico P. Bottoni |
(Milano) |
3 |
Istituto
Professionale P. Frisi |
(Milano) |
4 |
Istituto
Tecnico P. Custodi |
(Milano) |
5 |
Istituto
Magistrale C. Tenca |
(Milano) |
6 |
Istituto
Magistrale P. Secco Suardo |
(Bergamo) |
7 |
Istituto
Tecnico V. Emanuele |
(Bergamo) |
8 |
Istituto
Tecnico M. Polo |
(Brescia) |
9 |
Istituto
Professionale M. Fortuny |
(Brescia) |
10 |
Istituto
Tecnico C. Plinio Secondo |
(Como) |
11 |
Istituto
Professionale L. Einaudi |
(Cremona) |
12 |
Istituto
Tecnico D. Alighieri |
(Lecco) |
13 |
Istituto
Tecnico Pitentino |
(Mantova) |
14 |
Liceo
Scientifico N. Copernico |
(Pavia) |
15 |
Istituto
Tecnico Parravicini |
(Sondrio) |
16 |
Liceo
Scientifico G. Ferraris |
(Varese) |
17 |
Istituto
Tecnico Nervi |
(Varese) |
LA RICERCA IN SINTESI
In che
misura i giovani si sentono informati
Il
52,7% degli intervistati si ritiene informato sulla storia della II guerra
mondiale (molto + abbastanza), e il 51% ha sentito parlare della Repubblica
sociale italiana, mentre per la storia della Resistenza la percentuale
di chi si dichiara molto o abbastanza informato scende al 22,6% (con una
punta massima del 34% tra i maschi e minima del 16% tra le femmine), senza
una sostanziale differenza nel corso del triennio.
Da chi
sono stati informati
La
scuola risulta essere la principale fonte di informazione (69,9%) sul
regime fascista, sull'occupazione nazista e sulla Resistenza, seguita
dai libri (37,5), dalle famiglie (35,8) e dalla televisione (26,2).
Tenendo presente però che solo il 22,6% si dichiara informato sulla
storia della Resistenza ne consegue che la scuola informa sulla storia
della II guerra mondiale e del fascismo ma poco sulla Resistenza.
Le conoscenze
Alcune informazioni di base sulla II guerra mondiale e su eventi come
l'entrata in guerra dell'Italia, le responsabilità di Mussolini,
l'armistizio dell'8 settembre 1943, la Repubblica di Salò, ecc.,
sono piuttosto diffuse ma lo spessore delle conoscenze risulta superficiale
e stereotipato, come emerge, ad esempio, nel caso delle responsabilità
per l'entrata in guerra dell'Italia, attribuite quasi esclusivamente a
Mussolini (89,7%), lasciando però in ombra quelle di monarchia,
alte gerarchie militari e poteri economici.
Allo stesso modo - ancora a titolo d'esempio - l'interpretazione della
Resistenza in chiave esclusiva di liberazione nazionale (74%) rivela uno
scarso aggiornamento sul dibattito storiografico degli ultimi quindi anni,
mentre la scarsa conoscenza di un diverso orientamento politico all'interno
del fronte resistenziale rimanda ad una divulgazione appiattita delle
problematiche dell'universo partigiano.
I giudizi
Oltre
il 60% degli intervistati associa la Resistenza a una sostanziale positività
(coraggio, libertà, antirazzismo, patriottismo, lotta per gli ideali),
mentre le associazioni negative (sofferenza/dolore, guerra civile, paura/terrore,
morte) sono decisamente contenute.
La memoria familiare
Capolvolgendo quasi il rapporo numerico degli appartenenti ai due schieramenti,
il ricordo di parenti partigiani (39,1%) si è trasmesso e rimane
molto più accentuato che non quello di parenti che hanno militato
nelle formazioni della Rsi (9,1).
Meno accentuato, ma sempre sensibile, il divario tra quanti hanno memoria
di parenti che hanno subìto violenze ad opera dei fascisti (29,7%),
e quanti invece ricordano parenti che le hanno subìte ad opera
dei partigiani (6,7).
Risultati che, nell'insieme, lasciano supporre che la prossima generazione
perderà del tutto il contatto con questa memoria storica viva.
L'interesse
ad essere informati
Non è
vero che la storia della II guerra mondiale, del fascismo e della Resistenza
non sollevino l'interesse dei giovani. Il 79.2% si dichiara "molto" o
"abbastanza interessato" a ricevere maggiori nel merito attraverso conferenze,
assemblee e dibattiti in orario scolastico, a fronte del 18,3% che si
dichiara poco o per nulla interessato, e al 1,5 che non sa rispondere.
Credibilità
degli interlocutori
Nella trattazione
dei temi indicati gli studenti privilegiano a larga maggioranza i portatori
di una conoscenza diretta degli avvenimenti (il 71,7% privilegia i protagonisti)
e gli storici (66,8), mentre l'indice di gradimento degli insegnanti è
del 25,8 e quello dei giornalisti del 14,6.
|