la memoria le trame nere
Il ricordo delle stragi impunite fra gli studenti
delle scuole superiori



Milano, 12 dicembre 1969. Il salone della Banca
Nazionale dell'Agricoltura dopo l'esplosione
(foto Uliano Lucas)

Una cesura generazionale nella trasmissione della memoria, le storiche inadempienze della scuola e una informazione cartacea e televisiva spesso superficiale e distratta hanno concorso a costruire tra i giovani una memoria carente, confusa e distorta delle stragi che hanno funestato gli ultimi decenni della storia della Repubblica.

Questi in sintesi i risultati del sondaggio "Il ricordo delle stragi impunite fra gli studenti delle scuole superiori", condotto tra il 17 e il 28 gennaio su un campione di 1000 studenti del triennio appartenenti a 10 Istituti e ripartiti secondo un criterio rispecchiante la composizione dell'intera popolazione scolastica delle superiori milanesi (44.0 % Licei, 26.9 % Istituti Tecnici e Tecnici Industriali, 29.1 Istituti Magistrali e Professionali).

La ricerca, ideata da Luigi Borgomaneri e promossa dall'ISEC, è stata realizzata grazie alla disponibilità dell'Istituto CIRM-Market Research e, in particolare, all'impegno civile (oltre che professionale) del suo condirettore, Dr. Luigi Tua, e del Dr. Davide Arduini, mentre la fattiva disponibilità del Provveditorato, nella persona del prof. Giorgio Calzamiglia, dei presidi e degli insegnanti coinvolti, ha consentito in tempi eccezionalmente brevi la somministrazione dei questionari all'interno delle scuole.

La ricerca ha rappresentato il momento della raccolta di elementi conoscitivi al fine di approntare, in collaborazione con i docenti interessati, metodologie, strumenti e materiali di intervento didattici per la divulgazione e l'approfondimento di quegli avvenimenti, del contesto storico in cui si svilupparono e delle vicende giudiziarie che ne seguirono.

Obiettivi del sondaggio sono quindi stati, da una lato, la verifica dei livelli delle conoscenze e della memoria storica degli studenti, e l'individuazione dei canali di informazione e di trasmissione della memoria, dall'altro la rilevazione del grado di interesse e di disponibilità verso i temi proposti cercando, al contempo, di scoprire verso quali figure, istituzionali e non, si indirizza la fiducia degli studenti e, per conseguenza, da chi vorrebbero essere informati.

Il Sondaggio è stato condotto nei seguenti Istituti:

I.

Liceo Classico G. Berchet

II.

Liceo Scientifico L. Cremona

III.

Liceo Scientifico A. Volta

IV.

Liceo Artistico U. Boccioni

V.

Istituto Tecnico Commerciale C. Cattaneo

VI.

Istituto Tecnico Commerciale N. Moreschi

VII.

Istituto Tecnico Industriale L. Galvani

VIII.

Istituto Magistrale G. Agnesi

IX.

Istituto Professionale B. Cavalieri

X.

Istituto Professionale L. B. Bertarelli

LA RICERCA IN SINTESI

In che misura i giovani si sentono informati

Si ritiene informato solo poco meno del 22% (molto + abbastanza).
Poco più informati si ritengono i ragazzi (26%) e gli studenti dei Licei (25%).
Meno informati invece risultano le femmine e gli studenti degli Istituti Tecnici (18% in entrambi i casi).

Che cosa ricordano e conoscono

Discreto è il livello del ricordo, ma decisamente bassa la capacità di collocazione temporale di questi eventi: le domande erano riferite in particolare a P.zza Fontana, Ustica, Strage di Bologna, P.zza della Loggia, Italicus.
Si va infatti dal 96.6% che ha sentito parlare di Piazza Fontana (ma solo il 32% sa in che anno è avvenuta la strage) al 24.4% che ha sentito parlare della strage del treno Italicus (tra questi ultimi soltanto il 3.7% sa dire quando è avvenuta).

Da chi i ragazzi sono stati informati

La televisione è stata la principale fonte di informazione per i giovani studenti milanesi (84.3%), seguita dai giornali (46.6), dalle famiglie (45.6).
Negativamente significativo invece che solo nel 17% dei casi (non vi sono differenze tra i vari tipi di istituto) la scuola abbia contribuito ad informare: la storia contemporanea e recente continua ad essere un tabù.

A chi vengono attribuite le responsabilità delle stragi

Stupefacente il fatto che ben il 43% degli studenti attribuisca la responsabilità di queste stragi alle Brigate rosse (con una punta del 55% tra coloro che si ritengono bene informati).
Ciò dimostra una percezione assai confusiva dei rapporti tra i vari eventi dell'ultimo trentennio.
I canali di informazione che hanno agito non hanno quindi contribuito ad accrescere la conoscenza.
Secondo i giovani le responsabilità delle stragi sono da addebitarsi, oltre che alle Brigate rosse, anche

alla mafia

38.8%

agli anarchici

25.0%

ai fascisti

22.9%

ai comunisti

15.9%

al gesto di un folle

13.8%

a ignoti

11.5%

ai servizi segreti italiani

8.9%

all'eversione nera

7.6%

ai democristiani

6.9%

al KGB

5.7%

ai socialisti

5.5%

alla CIA

4.7%

non sa, non risponde

19.2%

Informazione sui processi

Molto bassa (al di sotto del 14%) la conoscenza e l'informazione sui processi relativi alle stragi e sulle sentenze conclusive (quando ci sono state).

Hai mai sentito la locuzione "strage di Stato" e se sì cosa significa secondo te?

A questa domanda il 76% ha risposto di avere sentito la locuzione "strage di Stato". Potendo poi scegliere tra cinque diverse risposte, il 23% ammette candidamente "non so proprio cosa significhi".
Un altro 21% pensa che significhi "una serie di stragi che ha colpito il cuore dello Stato".
Solo un residuo 22% ammette l'ipotesi che lo Stato possa averci messo lo zampino. Tra questi il 3% pensa che lo Stato abbia "tollerato" ed il 19% che abbia "operato tramite apparati deviati".

L'interesse ad essere informati

A fronte di un livello di conoscenze piuttosto basso, alto si rivela invece il grado di interesse a ricevere maggiori informazioni su questi avvenimenti (circa il 79.4% è "molto" o "abbastanza interessato") e proprio dalla scuola (attualmente carente su questo piano, come si è visto) gli intervistati si attendono un aumento della capacità informativa.
Solamente il 6.7% si dichiara "non è interessato".

Credibilità degli interlocutori

Altissimo poi (circa l'80%) l'interesse a conferenze e dibattiti da svolgersi in orario scolastico con l'intervento di esperti esterni. A trattare però questi temi si vorrebbero soprattutto personaggi tendenzialmente neutrali, con un approccio scientifico (come gli storici, individuati dal 54.4% come gli interlocutori più credibili), e soprattutto personaggi poco implicati nella politica.
Abbastanza credibili invece vengono giudicati i giornalisti (42.2), i rappresentanti dei Comitati delle famiglie delle vittime (26.7), gli insegnanti (24.8).

Potete accedere al rapporto contenente tutti i risultati del sondaggio:
ON-LINE (HTML) POWER POINT ACROBAT (PDF)
Clicca qui per proseguire sondmem.ppt sondmem.PDF