Adriana mi ha incaricato di leggere queste riflessioni che Luciano ha scritto nel febbraio 2008 durante il primo ricovero il giorno prima dell’intervento alla colonna vertebrale. “Per uno abituato a prendere le cose di petto, condurre per cosi dire le “danze”, trovarsi in un letto impedito a muoversi , alle dipendenze degli altri con la prospettiva neppure troppo lontana di rimanere invalido o perlomeno instabile , cambiano le prospettive, si diventa più essenziali. I rapporti con gli altri sono più veri, i sentimenti si esprimono per quello che sono nella loro pienezza di verità. La persona che ami, con la quale hai condiviso una vita diventa essenziale, vitale; i figli recuperano una loro presenza fatta di attenzioni, di preoccupazioni, fondamentalmente di amore. E poi che dire della presenza nella mia vita di Roberta, una persona positiva attenta che si coinvolge. Se non fosse per Lei non avrei avuto una minima percezione del mio male e per me che non mi volevo rendere conto di ciò che avevo, il fatto che ci fosse lei che mi dava e mi da sicurezza è una cosa importante. Io spero di uscire da questa situazione perché vorrei potermi godere tutti i miei affetti , dei miei nipoti meravigliosi, che sono un vero dono del Signore, come Marta, Gianluca e quel “tronchetto” di Alessia (Tommaso non era ancora nato), di Laura e ancora di Roberta (due nuore veramente importanti per noi e per i nostri figli), dei miei figli e della loro fatica e volontà per trovare la loro strada che devo dire già ben impostata malgrado le inevitabili difficoltà. Nei momenti difficili vengono fuori i veri sentimenti, le cose che hanno un valore, che danno sapore alla vita. Tutte le persone che conosco, i miei amici , le mie amiche sono state e sono un conforto. Via Verga, il Reiki, il respiro, il coro con i suoi componenti, sono ciò che ti permette di vivere una vita attiva non piatta, così come il lavoro che è però meno importante delle altre cose, anche se ha la sua validità. Sono questi i pensieri che velocemente sto scrivendo e che in questi giorni mi hanno fatto compagnia. Li sto scrivendo perché possano rimanere fissati. Non sono importanti ma sono i miei pensieri. Domani mi opereranno. Non so cosa troveranno e cosa riusciranno a fare. Spero bene. Tutti mi hanno telefonato e mandato messaggi , mi sono stati vicino. Grazie a Nino il mio amico di sempre. Grazie a Roberto e Laura, mi sono stati vicini. Le difficoltà e le malattie spesso aiutano a meglio comprendersi. Un bacio a Mara e Mauro. Milano 13 febbraio 2008