Abitare la terra
INTRODUZIONE
Benvenuti a tutti,
in modo particolare a quanti sono qui per la prima volta.
Questi incontri
rappresentano un’occasione preziosa per condividere in semplicità la
nostra vita, approfondire argomenti, pregare e riflettere insieme,
realizzare uno scambio tra generazioni.
E’ anche la prima
volta che sperimentiamo la modalità dell’incontro di una giornata,
sia per cogliere i bisogni di alcune famiglie con i figli impegnati
al sabato pomeriggio, sia per ridurre i costi del week end.
E veniamo
all’argomento della giornata.
In continuità con i
due momenti precedenti sull’educazione e sulla relazione educativa,
si colloca l’appuntamento di oggi, sull’educarci e l’educare alla
fede.
Fin dall’inizio,
questo nostro trovarci, ha come obiettivo il vivificare il nostro
cammino di fede.
Questo cammino
incontra le sfide del tempo presente, del contesto sociale e
culturale, del clima e degli spazi ecclesiali, del procedere della
vita (c’è un credere da bambini, da giovani, da adulti e da
anziani): Gesù a Pietro “Quand’eri giovane, ti mettevi da solo la
cintura e andavi dove volevi; ma io ti assicuro che quando sarai
vecchio, tu stenderai le braccia , e un altro ti legherà la cintura
e ti porterà dove tu non vuoi” Gv 21,18.
Come cristiani,
nessuno è esente dall’ambiguità che bene fotografa E.Bianchi:
“ambiguità di essere cristiani senza doverlo diventare, di essere
praticanti senza vivere veramente un cammino di fede personale. La
coincidenza tra fede e società non esiste più, e la nuova situazione
dei cristiani è una possibilità per manifestare che la loro fede è
vissuta nella libertà e per amore. La libertà e l’amore sono infatti
le condizioni della fede cristiana. Non sono più un caso o la
necessità.”
La prima sfida è
dunque l’educarci: la fedeltà alle scelte fatte richiedono di essere
ridette oggi, non bastano una volta per tutte. Fedeli si diventa,
credenti si diventa.
Il desiderio
profondo di essere ancora destinatari del messaggio del Vangelo: la
domanda di Gesù “chi sono io per voi” è sempre attuale e ci
interpella ancora
Dall’educarci
all’educare: ognuno di noi, ogni persona che ha fatto un cammino di
fede, ha conosciuto un testimone di speranza, qualcuno che in un
momento particolare della vita, ci ha accompagnato all’incontro con
Gesù e nella comunità cristiana.
I nostri figli, e
più in generale le persone che incontriamo nei diversi ambiti della
vita, ci interpellano a rendere conto della nostra fede: e anche ad
essere più propositivi.
“La vita cristiana
porta in sé un messaggio di umanizzazione. La spiritualità cristiana
è un’arte di vivere umanamente. Se gli uomini percepiscono che i
cristiani hanno una vita buona e vera: si porranno il problema del
fondamento di questa vita, e l’annuncio di Gesù Cristo diventerà
quasi naturale; si farà nel dialogo senza imporsi.
Nel preparare questo
incontro nel consiglio direttivo, ci siamo anche comunicati i dubbi,
le mancanze, le contraddizioni che la vita e la realtà ci pongono a
cui non sempre siamo in grado di rispondere;
in sintesi:
-
fede a intermittenza, scarsa disciplina nella pratica dei
sacramenti,
-
le nostre povertà e vulnerabilità,
-
gli interrogativi radicali sulla sofferenza e sulla morte…..
-
l’incredulità e i dubbi della fede
-
fede-vita sbilanciamento sulla vita (età della
responsabilità), con il rischio di una fede che si dissolve nella
vita
Abbiamo più che mai necessità di focalizzare il cammino che abbiamo
davanti, l’auspicio è che questa giornata ci aiuti in questa
direzione.
Buon lavoro a tutti
Gbeppe |