Roberfla Gibertoni e Annalisa Melodi
Il Museo Monumento al deportato di Carpi.
Guide artistiche Electa, 1997, Pagg. 64

Finalmente ristampata, riveduta e corretta, la guida al Museo che rappresenta, con la Risiera, uno dei punti centrali della memoria della deportazione nel nostro paese. Un museo che troppi ragazzi italiani ancora non conoscono.

 
     

Autori vari
Il silenzio della storia. La liberazione dei campi e il ritorno dei deportati.
Aned, sezione di Roma 1997, pagg.206

Il volume costituisce il catalogo della mostra omonima tenuta con grande successo l'anno scorso nella capitale. Il testo "regge" egregiamente da solo, indipendentemente dai pannelli della mostra alla quale si riferiva. Una "denuncia di quanto si sarebbe potuto fare e non è stato fatto, di quanto si sarebbe potuto dire e non è stato detto".

     

Roman Frister
Il prezzo della vita
Mondadori 1998, pagg.448

Tradita da un delatore, la famiglia ebrea Frister, abitante della Slesia meridionale, fu deportata. E padre morì di tubercolosi; la madre fu uccisa con un colpo alla testa proprio di fronte al figlio che oggi ultra settantenne, in Israele, in questo libro di memorie rievoca quel mondo e quegli avvenimenti, sospesi tra Auschwitz e Mauthausen.

     

Giuseppe Pini
Dachau, all'inferno e ritorno
stampato in proprio, pagg. 18

Un opuscolo che risponde a una esigenza irrinunciabile: quella di testimoniare. La storia dell'unico abitante di Grosio, in Valtellina, deportato in un Lager nazista.

 
     

Jona Oberski
Anni d'infanzia
Giuntina, Firenze, 199). Pagg. 130, lire 16.000

Il libro dal quale è stato tratto il film "Jona che visse nella balena" del regista Roberto Faenza. L'infanza che il nazismo ha rubato a un bimbo di Amsterdarn.

 
     

Janus Korezak
Diario del ghetto
Prefazione di Elio Toaff. Luni Editrice, Milano - Trento,
1997. Pagg 130, lire 26.000

La disperata battaglia del direttore dell'orfanatrofio del ghetto di Varsavia, quello che Bettelheim definì "uno dei più grandi educatori di tutti i tempi" nei mesi precedenti all'ultimo viaggio, che l'avrebbe portato fino all'eliminazione a Treblinka, fino all'ultimo insieme ai "suoi" 200 bambini.

 
     

Bruno Vasari
"A ciascuno il suo". Ricordo di Luigi Cosattini deportato
Istituto friulano per la storia del Movimento di Liberazione, 1997, pagg. 138 Ristampato

Un appassionato ricordo dedicato da Bruno Vasari a Luigi Cosattini, amico, compagno di studi e di discussioni negli anni giovanili a Trieste e a Padova, deportato a Buchenwald e scomparso infine, inghiottito in una delle spaventose marce di evacuazione degli ultimi giorni del conflitto. Giovane giurista di sicuro avvenire, Cosattini lasciò una traccia profonda nei molti che lo conobbero. Vasari ci offre uno spaccato dei suoi pensieri e della sua umanità attraverso la riproduzione della fitta corrispondenza che egli tenne finchè gli fu possibile con i familiari (persino da Buchenwald!). Corredano il volume diverse testimonianze di chi ebbe la ventura di incontrare Cosattini nei campi di Hitler.

     

Anna Michaels
In fuga
Giunti, Firenze, 1998. Pagg. 274, lire 20.000.

Tra tanti saggi e tante testimonianze dirette anche un romanzo. La storia di due uomini e delle loro farmiglie ebree, marchiate dallo sterminio nazista.

 
     

Andrzej Kaminski
I campi di concentramento dal 1896 a oggi
Bollati Boringhieri, Torino, 1997. Pagg. 354, lire 70.000.

Un saggio che fa discutere. L'autore in conclusione nega l'assoluta specificità del sistema concentrazionario nazista. Campi di concentramento, genocidio e razzismo, sarebbero in realtà tratti distintivi che unificano il nazionalsocialismo e il comunismo sovietico.

 
     

Franco Busetto
Tracce di memoria. Dall'università a Mauthausen.
Il poligrafo, Padova 1998.
Pagg. 98, lire 15.000

Un allievo di Concetto Marchesi raccolse l'invito alla resistenza lanciato dal rettore dell'università di Padova nel celebre discorso inaugurale dell'anno accademico, il 12 novembre 1943, raggiungendo le fila del movimento partigiano. Arrestato nell'agosto '44, duramente torturato dalle SS, finì a Bolzano e a Mauthausen. Di particolare interesse i messaggi che riuscì ad inviare ai familiari da Bolzano e quindi, attraverso la Croce Rossa, da un ospedale sul lago di Costanza, nei giomi immediatamente successivi alla liberazione.

 
     

Cristoph U. Schminck - Gustavus
Ci hanno rubato gli anni più belli. Cronaca di un amore al tempo dei Lager
Istituto storico della Resistenza Cuneo e Provincia, 1998. Pagg. 146, lire 30.000

Ristampa di un fortunato libretto di un intelligente ricercatore tedesco: le vite parallele, i sacrifici e le speranze di Attilio, prigioniero in Germania e di Gigina, rimasta a casa con un bambino malato. Un testo di rara umanità che merita di ritornare in circolazione.