Una mostra sui campi nei vecchi rifugi antiaerei

 

A Perosa Argentina (To), dal 25 al 28 aprile '98, si é tenuta una mostra veramente singolare: all'interno dei rifugi antiaerei, costruiti nel 1943/44, gli alunni della III A della Scuola Media "C. Gouthiere" hanno esposto una serie di pannelli relativi all'avvento del nazismo in Germania e del fascismo in Italia, allo scoppio della II guerra mondiale, al crollo del fascismo e al periodo della Resistenza nelle Valli, in particolare Chisone e Germanasca, arricchiti dalle loro testimonianze dirette (fotografiche e di testi) raccolte in seguito la viaggio-studio che avevano effettuato nei campi di Dachau e di Mauthausen, e al museo di Monaco sulla storia della scienza e tecnologia. Una mostra singolare e suggestiva che si snodava nei cunicoli scavati nella roccia: gallerie umide, che servivano per difendere la popolazione dai bombardamenti ma che ora servono per "mostrare" la speranza di un mondo più giusto e di pace. Ai pannelli si affiancavano una vetrina con il materiale "vivo": anelli dati dal Fascio in cambio "dell'oro per la patria", procurati da Federica Gay, un'alunna, e testimonianze vissute (lettere personali originali buttate dal vagone piombato, o inviate da Mauthausen, foulard del deportato, lettere della Croce Rossa, libri oggi introvabili ecc. ... ) del signor Coalova deportato a Mauthausen e guida al "Viaggio nella memoria"; una guida eccezionale, comunicativa e senza retorica, che ha aiutato per tutto il periodo della mostra ad allestirla, a seguirla, a spiegarla insieme ai ragazzi. Singolare anche proprio perché le "guide" che illustravano il per corso dei rifugi e la mostra erano proprio loro, i ragazzi, entusiasta protagonista di questo viaggio e della raccolta di cosi tanto materiale. E proprio sempre loro hanno adottato Sergio Coalova e Cesare Castagna, un partigiano che ha partecipato con no¡ al "Viaggio nella memoria", come dei compagni di scuola: "ciao, ciao", "Coalova, Cesarino": il "sig." iniziale era scomparso: sono entrati "nella loro storia", fanno parte di loro. E questo era uno degli obiettivi fondamentali, raggiunti! C'erano pure tre manichini vestiti con indumenti originali ed unici: un nazista, un partigiano ed un fascista, che ci sono stati prestati dal dott. Tullio Contino, ed anche un gagliardetto fascista strappato dalla caserma di Pinerolo e altri documenti originali relativi alle bande partigiane e fotografie, forniteci dall'avv. Serafino ed altra documentazione fornitaci dal comandante Gino Baracco. Altro materiale (fotografie, ricordini, attestati, poesie, libri, testimonianze ecc. …) ci sono stati prestati da staffette, partigiani o figli e parenti di partigiani. Tutto questo é stato presentato all'inaugurazione pubblica, il 25 aprile pomeriggio, a più di 500 persone. Dopo la visita alla mostra il pubblico, che era stato diviso in gruppi, é andato nel salone della Croce Verde, dove, nell'attesa che arrivassero tutti dalla visita a¡ rifugi, ha potuto assistere al filmato originale di Mauthausen. Questo video, tra l'altro é stato, poi, proiettato per tutta la durata della mostra, nei rifugi. Nella sala della Croce Verde erano presenti più di 300 persone che hanno assistito alla presentazione dell' "Ipertesto" prodotto dai ragazzi, e a tutto il lavoro triennale della classe. Ci sono stati inoltre numerosi interventi che hanno confermato la validità di questo genere di attività scolastiche. Numerose le testimonianze sia scritte che personali. Ogni oratore ha partecipato la sua solidarietà e contentezza nel vedere che dei "ragazzini" hanno dimostrato cosa tanta sensibilità e soprattutto "tanto entusiasmo" nel tramandare la Memoria. Il presidente della Camera Luciano Violante, venuto appositamente per visitare la mostra e incontrare i ragazzi, il 27 aprile, ha detto che questo lavoro, a parte la suggestione dell'allestimento, non deve rimanere chiuso in Perosa, ma deve uscire, diventare itinerante. E' importante che chiunque lo voglia possa vedere e partecipare a questo lavoro. Ha pure aggiunto che ha un progetto di legge perché viaggi-studio come quello compiuto dai ragazzi piemontesi nei Lager possano essere finanziati dallo Stato. Ha avuto l'approvazione di tutti noi: trovare i finanziamenti necessari affinché tutti i ragazzi potessero partecipare al viaggio, senza gravare economicamente troppo sulle famiglie é stato un grosso lavoro e anche un sacrificio da parte di qualche ente o istituzione che, per finanziarci il viaggio, aiutarci per la mostra, per l'ipertesto, ha dovuto rinunciare ad altro. Eppure ne é valsa la pena: dal 25 al 28 aprile non abbiamo avuto attimi vuoti, dalle scolaresche, ad adulti che tornavano a visitarla con calma, a persone che sono venute da Genova, Aosta (una deportata a Bergen-Belsen e Ravensbrück, Ida Desandré, che purtroppo non avevo più visto tra il pubblico, e cosi non l'ho chiamata a testimoniare, invece era li, con noi, fino alla fine della manifestazione: l'ho solamente potuta presentare ai miei alunni ... ), Cuneo, Torino. Alla conclusione, un po' più tardi del previsto, il "Gruppo teatro Angrogna" col Maestro J. L. Sappé ci ha presentato "Bella Ciao", uno spettacolo coinvolgente, con canti e letture (alcune anche tratte da testi o poesie che avevamo trattato in classe e nell'ipertesto).. Molto bravi, molto applauditi.

Grazie a tutti.

Simonetta Colucci

 

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