Un Museo storico del Lager nelle gallerie di Langenstein

L'annuncio ufficiale nel corso delle manifestazioni di Aprile nell'anniversario della liberazione del campo.

Nel numero di aprile del 1996 il Triangolo Rosso ospitò una lettera di Corrado Carli, figlio di un deportato morto nel Lager di Langenstein-Zwieberge, nella quale manifestava la sua preoccupazione per la fine che incombeva sulle gallerie (17.000 metri lineari di tunnels con oltre 60.000 metri quadrati di superficie). Riferendosi all'energico discorso tenuto in una occasione dal compagno Alberto Berti, Carli si chiedeva se le gallerie sarebbero state utilizzate quali discariche di scorie radioattive o di rifiuti ospedalieri. Il pericolo era stato paventato da Berti nel suo discorso in cui chiedeva al presidente del Land Sassonia Anhalt presente alla riunione, a nome di tutti i deportati e familiari presenti, di adoperarsi e attivarsi affinché un piccolo tratto di quelle gallerie venisse consegnato ai deportati che lo avrebbero utilizzato come Museo storico del campo, come sala convegni e anche per l'esposizione di una mostra sulla storia del Lager. Berti aveva aggiunto che l'intero sistema di gallerie fa parte non solo della storia tedesca di questo secolo, ma di quella europea, e che i 7.500 morti in quel Lager ed in quelle gallerie non dovevano essere dimenticati. Berti presentò un ordine del giorno firmato dai deportati, dai familiari delle vittime e dai membri dell'associazione per la conservazione del memoriale, e il presidente Hoeppner (che fra l'altro é stato rieletto nello scorso aprile) promise il suo interessamento presso gli acquirenti delle gallerie. Quest'anno, al raduno annuale di Aprile, i deportati hanno avuto la soddisfazione di veder coronata dal successo la loro pluriennale battaglia. Hanno ottenuto dal nuovo acquirente la bellezza di 250 metri lineari di galleria (circa 2.000 metri quadrati di superficie) con l'entrata più vicina al Lager. Il nuovo acquirente non ha avuto difficoltà a riconoscere la legittimità della richiesta avanzata, e ha partecipato anche a tutte le manifestazioni che si sono svolte in Aprile per ricordare l'anniversario della liberazione del Lager. Da quello che ci raccontava l'incaricato alla conservazione dei monumenti della regione, nella quale si trovano purtroppo anche la prigione del "Rote Ochse" di Halle e la tristemente famosa clinica di Bemburg dove vennero assassinate migliaia di persone durante l'operazione T4 (operazione Eutanasia), l'ottenimento di uno spazio per i deportati e per la loro associazione risulta essere un caso unico in Germania. Ora l'associazione, formata da deportati dei diversi paesi d'Europa e da abitanti dei paesi e città vicini al luogo dove sorgeva il Lager, potrà dedicarsi alla sistemazione della parte di galleria ottenuta.

 

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