"La memoria non passa" di Michele
Aldo Sacchetti
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Il pettirosso visto a Dachau
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"La memoria non passa"
di Michele Aldo Sacchetti, Edizione Bianchini, Frosinone,pagg.34. |
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Un volumetto di poche pagine, giusto
per raccogliere alcune liriche e qualche ricordo di Michele Aldo Sacchetti,
arrestato nel '44 sulle Alpi Apuane dopo l'8 settembre e deportato prima
a Hallak, in Baviera, e poi a Dachau.
Tra le poesie, "Io e il pettirosso", premiato con la Farfalla d'argenteo
al Premio Levico (Trento) nell'89.
Nel volumetto Sacchetti ricorda i terribili giorni della fine di marzo
- aprile del '45, quando, ormai stremato, disperava di vedere la fine
della guerra. Dopo essere stato punito con 25 nerbate per aver cercato
di sottrarsi al lavoro, incontrò una mattina padre Nichael Agel, che con
un sorriso gli infuse la forza per resistere un'altra settimana, quanto
bastava per vedere il giorno della liberazione.
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Vallecorsa (Frosinone): cerimonia conclusiva
della mostra "Sterminio in Europa"
alla presenza del sindaco Michele D'Amici, dell'assessore alla cultura
Piero Nardoni e di Aldo Michele
Sacchetti, ex deportato a Dachau. La realizzazione
della mostra e della scenograria è stata curata dallo stesso Sacchetti
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Io e il pettirosso
Quel pettirosso, allegro, saltellante,
che ogni mattina al di là del reticolato sembrava salutarmi,
mentre, ormai esausto, a stento mi trascinavo alla conta,
nel freddo ed umido inverno di Dachau, dal cui camino usciva
un denso fumo nero ed acre... infame ed atroce fine di vittime
innocenti.
Quel pettirosso forse voleva
dirmi che al di là del reticolato c'era libertà... ma per
noi, schiavi, uomini non più uomini, ancor spenti nell'anima
prima della morte anonima, quale libertà!!! Eppure un senso
di invidia mi invadeva l'animo, perché, nonostante che avesse
come me sul petto il triangolo rosso, era libero! All'alba
di un giorno di primavera fra crepitii di mitraglie, colpi
di cannone e grida di gioia dei pochi superstiti arrivò...
la libertà.
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