Caso Priebke, non vendetta ma
anelito di giustizia
Nei giorni in cui questo giornale va in stampa
sembra debba essere prossima alla conclusione la lunga vicenda della
latitanza di uno dei responsabili dell'eccidio delle Fosse Ardeatine,
Priebke.
In questi lunghi mesi abbiamo seguito da vicino la vicenda, certi della
giustezza del principio, sancito dalle Nazioni Unite e dal Parlamento
Europeo, della imprescrittibilità dei crimini nazisti, Il riconoscimento
di questo principio ha consentito in passato la condanna di personaggi
del calibro di Eichmann, Taurnier, Barbie e Kappler.
La vicenda di Priebke dimostra semmai che molti altri criminali nazisti,
che si sono macchiati di orribili crimini, rimangono ancora indisturbati
in libertà, protetti da una fitta cortina di omertà e
di appoggi internazionali.
Se noi diciamo di sperare di vedere presto il criminale Priebke davanti
a un tribunale italiano, non è sicuramente per un cieco spirito
di vendetta, ma per un anelito inestinguibile di giustizia.
Sicuri come siamo che il ricordo dell'orrore delle Fosse Ardeatine non
potrà che fare bene alla coscienza di questo nostro paese frastornato
e distratto.
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