Il documento politico conclusivo del Congresso approvato all'unanimità DARIO VENEGONI
- Per accelerare i tempi della conclusione
del nostro congresso darei immediata lettura della mozione conclusiva
che la Commissione propone. La Commissione comprendeva Maris, Tibaldi,
Venegoni, Pavia e Rosa Cantoni. E' inutile che vi dica che abbiamo cercato
di fare uno sforzo di riassumere in un unico documento i temi che sono
venuti fuori dal dibattito, dalle relazioni del congresso; giudicherete
dal risultato in che misura ci siamo riusciti.
1 delegati dell'XI Congresso Nazionale dell'Aned, riuniti a Prato dal
9 al 12 marzo 1995, esprimono la più viva preoccupazione per
il progressivo degrado del confronto politico in atto nel paese e per
il plateale attacco alle istituzioni democratiche della Repubblica.
1 familiari dei caduti e i superstiti dei campi di sterminio nazisti
confermano il valore profondo dei valori per i quali si batterono e
morirono gli uomini e le donne della Resistenza. Al fondo della crisi
odierna noi riconosciamo il conflitto tra diverse concezioni della democrazia,
tra una concezione che fa perno sui diritti inviolabili dell'uorno e
un'altra che si afimenta essenzialmente dei valori del mercato e dell'impresa.
In questo senso il nostro richiamo all'antifascismo non ha nulla di
retorico e di celebrativo, gli ex deportati e i familiari dei caduti
ribadiscono che l'antifascismo cesserà di costituire un'esigenza
politica primaria solo quando tutte le forze politiche che si candidano
al governo della cosa pubblica avranno dato prova di convenire nei fatti
attorno ad un,unica concezione della democrazia. E questo in Italia
per le forze che traggono le proprie origini direttamente dal fascismo
non può ancora dirsi un risultato raggiunto.
In questo contesto il Congresso dell'Aned invia al Presidente della
Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, alle autorità istituzionali,
ai rappresentanti delle forze politiche, culturali e associative che
hanno ritenuto di inviare ai nostri lavori significativi messaggi di
adesione e di saluto, il più vivo ringraziamento e l'augurio
di una proficua attività in difesa della ficca articolazione
democratica del nostro paese. Un particolare ringraziamento va al Ministro
della Pubblica Istruzione Giancarlo Lombardi che ha avuto la sensibilità
di raggiungerci di persona a Prato per testimoniarci la sua solidarietà
e la sua apprezzata disponibilità di collaborazione. 1 delegati
rivolgono un caloroso saluto e un sentito augurio di buon lavoro agli
esponenti dei Con-iitati internazíonali dei campi nazisti europei
che così numerosi hanno accettato l'invito a presenziare ai nostri
lavori e a partecipare all'ímportante convegno internazionale
sulla politica della memona in Europa. La solidarietà tra gli
uomini e le donne che in Europa hanno subito il peso intollerabile dell'oppressione
nazista può costituire ancora il fondamento di un movimento di
lotta contro la guerra e contro ogni discriminazione razziale, polifica
e religiosa. E purtroppo il mondo contemporaneo nel quale sembrano moltiplicarsi
i focolai di conflitto e le occasioni di inaudite violenze e sopraffazioni
dimostra di avere ancora un assoluto bisogno di tale movimento. Noi
vediamo in questi orrendi conflitti, in queste sconvolgenti violenze
del mondo odierno anche il segno del drammatico risultato cui conduce
l'oblio della tragica esperienza vissuta con il fascismo ed il nazismo
dall'Europa e dal mondo nella prima parte di questo secolo, oltre che
il nefasto risultato del prevalere di una concezione mercantile dei
rapporti intemazionali, all'intemo dei quali sono gli interessi e non
i valori a orientare la guida delle nazioni. Ci sembra drammaticamente
confermato che il tema del futuro della memoria, che abbiamo posto al
centro dei nostri lavori congressuali, non è davvero un vezzo
di uno sparuto gruppo di nostalgici reduci, ma questione cruciale per
il futuro della civiltà umana alla vigilia del terzo millennio.
Non abbiamo mai pensato e non pensiamo
alla mernoria come a un feticcio, al contrario, gli ex deportati nei
campi nazisti e i familiari dei caduti pongono oggi al paese, alle forze
della cultura l'obiettivo di una memoria viva nella quale si coniughino
efficacemente le testimonianze dei protagonisti con la rigorosa analisi
stoiica delle cause che condussero alla tragedia collettiva della seconda
guerra mondiale, affinché tutti, e in primo luogo i giovani,
siano posti in condizione di maturare le
proprie consapevoli convinzioni politiche e culturali. La memoria del
passato, unita alla rigorosa analisi storica, può in questo modo
concorrere a costituire un vero e proprio sistema immunitario della
libertà dell'uomo, perché non c'è libertà
senza piena consapevolezza. A noi pare
che questo sia tema concretissimo del dibattito
politico odiemo. Le esigenze che noi ricordiamo diventano tanto più
urgenti se solo si ricorda l'abnorme concentrazione in poche mani di
un immenso potere nel controllo di vitali organi di infon-nazione e
di giganteschi apparati televisivi. Il controllo dei grandi mezzi di
comunicazione è uno degli obiettivi cardine dello scontro politico
in atto nel paese; a sua volta l'infon-nazione è divenuta lo
strumento, l'arma più potente con la quale si combatte questa
decisiva battaglia: è un circolo perverso nel quale si riducono,
fino a scomparire, gli spazi informativi per tutti i soggetti che non
partecipano al controllo dei grandi organi di informazione. Ne abbiamo
avuta, se mai ne avessimo avuto bisogno, una prova solare con l'assoluta
e impenetrabile cappa TIBALDI - Questo applauso di per sé direbbe già sufficientemente l'approvazione, ma io credo che noi dobbiamo anche formalmente avere un momento di voto. Quindi, se non ci sono interventi, chi è d'accordo alzi la mano su questa importante relazione, direi una svolta nell'Associazione. Chi è contrario? Chi si astiene? Approvato all'unanimità. lo invito i Consiglieri nazionali a rimanere in aula per passare immediatamente, secondo l'art. 9 comma 2, alla elezione del presidente, dei vicepresidenti, del segretario generale e del segretano amministrativo. Grazie. |