Intervento di MATTIA ANSALDI Aosta |
Non restiamo isolati, uniamoci ai compagni deportati di tutti i paesi d'Europa MATTIA ANSALDI
- Carissime compagne e compagni,
vi porto in primis il saluto della micro sezione della Valle d'Aosta,
siamo rimasti tre gatti esattamente, due attivi e uno purtroppo no.
Ad ogni modo cerchiamo di cooperare, di essere attivi assieme al nazionale,
facciamo quel che possiamo. Tutti hanno
già parlato di quello che succede in Italia, ragion per cui spezziamo
una lancia anche per i compagni che vengono d'oltre frontiera. Come
giustamente ha detto Tibaldi noi siamo i rappresentanti italiani che
vanno all'estero, che sono a contatto diretto con altri modi di pensare,
di vedere le cose. Siamo coloro che tengono i legami fra i fratelli
d'oltre frontiera e l'Italia. Noi siamo stati i primi europei, tra di
noi non sono mai esistite frontiere. Noi andiamo dalla Russia alla Spagna,
in tutte le nazioni europee, dovunque vi sia un deportato noi siamo
a casa nostra. Questo voglio ribadirlo, perché francamente parlando,
ovunque, e il mio Presidente, quando arrivo in Francia si fanno in quattro
per venirmi a prendere all'aeroporto. Perciò è nostro
piacere poter essere vicino a loro e ci auguriamo che questo non sia
l'ultimo congresso e l'ultima volta che li inviteremo tra di noi, perché
tutti loro, nonostante l'età di 88 anni, tornerebbe in Italia
perché si è trovato così bene fra di noi, che oggi
mi diceva che è una delle poche volte che gioisce continuamente
tutte le volte che parla con qualcuno. Stamattina quando ha parlato
con gli studenti ne era commosso lui stesso e ha firmato un mucchio
di cartoline per ricordo con loro. Ragion per cui cerchiamo di non essere
soltanto noi deportati italiani, cioè non siamo isolati, ampliamo
le nostre vedute, oltrepassiamo le frontiere, uniamoci con loro. Grazie.
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