Nella sala delle Conferenze
del Teatro Donizetti di Bergamo con la presenza del Sindaco, del Questore,
del rappresentante di governo e del provveditore agli studi si sono svolti
nei giorni 7-8 febbraio 1987 i lavori del Consiglio Nazionale dell'Aned.
E'la prima volta nella storia dell'Associazione che il Consiglio Nazionale
si riunisce in questa bellissima città lombarda di antica tradizione democratica
che molto ha fatto negli anni del dopoguerra per mantenere vivi nella
memoria dei suoi cittadini i valori della Resistenza e il ricordo dei
caduti e il sacrificio dei deportati nei campi nazisti.
I lavori sono iniziati con il saluto del Presidente della Sezione provinciale
Aned di Bergamo Mario Benigni.
Subito dopo ha preso la parola il Sindaco della città, Giorgio Zaccarelli
che, nell'augurare ai convenuti un buon lavoro ha ricordato che l'amministrazione
comunale collabora con l'Aned da molti anni e incoraggia e sostiene le
sue iniziative perché sono tutte tese a ricordare ai giovani gli insegnamenti
della Resistenza che derivano dalla lotta antifascista per la libertà
e la democrazia.
Nel suo discorso il Sindaco ha affermato che l'Aned con la sua attività
di testimonianza è un insostituibile mezzo per divulgare la cultura di
convivenza civile, di democrazia e di pace.
"Certe sopraffazioni, certe violenze non devono accadere più - ha detto
a conclusione del suo discorso - e per questo la vostra azione e la vostra
testimonianza devono continuare".
Ha quindi preso la parola il Presidente Gianfranco Maris che ha
ricordato il ruolo svolto dalle popolazioni bergamasche nella lotta antifascista
e antinazista. "E, ha detto, lo posso testimoniare perché in quegli anni
ho combattuto con le formazioni partigiane nella Val Taleggio" .
Proseguendo nel suo discorso ha affermato che la città di Bergamo gli
è cara "perché ha sempre dimostrato grande sensibilità alle problematiche
della convivenza civile".
Maris ha quindi svolto la sua relazione che ha toccato numerosi punti
di grande interesse generale.
Primo fra tutti, la trasformazione tecnologica della società nella quale
stiamo vivendo e che volere o no coinvolge tutti e quindi anche i superstiti,
i familiari dei caduti, tutti cioè quelli che si riconoscono nell'Aned.
In questa situazione, si chiede, quale sarà il ruolo dell'Associazione
perché "mentre viene avanti una strategia culturale nuova c'è il pericolo
che venga dimenticata la cultura antifascista della Resistenza". Maris
conclude quindi affermando che "La nostra testimonianza è indispensabile
affinché le ideologie della sopraffazione e della violenza non predominino
mai più".
Dopo un breve intervallo, per dar modo alle autorità presenti di lasciare
la sala, è iniziato il dibattito che si è concluso nella mattinata di
domenica, nel corso dei lavori su proposta della Presidenza Andrea Morganti
presidente della sezione di Sesto San Giovanni è stato chiamato a far
parte del consiglio nazionale.
Sono intervenuti i Consiglieri: Belgiojoso, Belli, Benigni, Berruto, Brazzi,
Butturini, Castellani, Corazza, Ducci T., Fabello, Fucile, Gaggero, Geloni,
Giordani, Maris, Maruffi, Natali, Rolfi, Segre, Tibaldi, Vasari, Zanardelli
e Zidar. A conclusione dei lavori il Consiglio ha votato all'unanimità
un documento sulla tragedia del Libano.
Il documento, per decisione unanime, è stato inviato alla Presidenza del
Consiglio, al Ministero degli Esteri, alla Stampa e a tutte le maggiori
organizzazioni della Resistenza italiane ed europee.
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