La diagnosi
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SECONDA FASE La diagnosi clinica: alla ricerca di conferme Contrariamente a quanto avveniva in passato, le recenti applicazioni tecnologiche in mano a personale esperto consentono di raggiungere ottimi livelli di affidabilità diagnostica già nei primi giorni o mesi di vita. Lo screening uditivo neonatale, che si basa generalmente sulle otoemissioni ed è già effettuato in molte maternità prima delle dimissioni del neonato, permette di porre un fondato sospetto di sordità. In caso di positività il bambino deve essere inviato ad un centro specializzato di Audiologia infantile per un accertamento diagnostico. In caso di negatività non bisogna sottovalutare i segnali di un difetto uditivo, in quanto per il 50% dei casi le sordità insorgono dopo la nascita, anche nei primi mesi di vita. La valutazione strumentale di un'eventuale sordità consiste essenzialmente nei seguenti test: |
TERZA FASE La terapia: come intervenire per affrontare la sordità Nei casi di sordità lieve o media è sufficiente una tempestiva ed adeguata protesizzazione presso un centro specializzato in Audiologia Infantile e, se necessario, una riabilitazione logopedica di breve durata per correggere alterazioni del linguaggio. Nei casi di sordità neurosensoriale grave o profonda, è possibile oggi, grazie alle moderne tecnologie (protesi acustiche di ultima generazione, impianto cocleare) e all'esperienza riabilitativa intervenire con successo, attuando tecniche per il recupero della voce, del linguaggio e dei disturbi dell'apprendimento. Nei casi di sordità neurosensoriale grave o profonda è possibile oggi intervenire con successo con un trattamento specifico: |
Per gli educatori e insegnanti: |
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