Noviziati
misti: l'unica soluzione? |
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Se vuoi puoi anche scaricare gli appunti dei Capi
della Branca R/S e quelli dei Capi
Gruppo 2000
L'obiettivo di queste
note è quello di gettare una pietra nello stagno per rimettere in discussione
la scelta, ormai consolidata in Zona Milano, di affrontare i problemi della
carenza di Capi "gemellando" unità di branca R/S con altri gruppi
vicini, o quasi...
Malgrado
queste sperimentazioni non abbiamo la sensazione che tale scelta abbia portato
a soluzioni particolarmente brillanti:
Ci viene perciò
da pensare che sia opportuno rivedere la scelta dei noviziati misti per almeno
due motivazioni:
1.
una di ordine quantitativo:
il gioco non vale la candela; non si guadagnano Capi in modo significativo,
mentre si spendono grandi energie per conoscersi tra CoCa, per trovare una
adeguata sintonia rispetto alle tradizioni di Gruppo,...
2.
una di ordine metodologico.
Ed è su questa che vorremmo soffermarci.
La
riflessione sulle scelte pratiche relativamente ad un problema particolare
come quello della mancanza di Capi non può prescindere dalla identità profonda
della realtà sulla quale si va ad agire.
Questo significa
che non possiamo dimenticare che il Noviziato nacque all'interno di un approfondimento
pedagogico molto preciso. Sappiamo come la “terza branca” non sia stata che
abbozzata da B.-P. La definizione della proposta scout per i giovani oltre
l’età degli esploratori trovò la sua culla nell’ambito della rinascita liturgico-biblica
tipica degli anni venti, che si realizzò nel mondo dei grandi monasteri benedettini
e domenicani. É dall’ambito monastico che il roverismo-scoltismo assunse la
terminologia e in parte i contenuti.
Il Clan-Fuoco va
letto perciò come metafora del monastero, in alcune delle sue articolazioni.
Ad esempio:
-
il noviziato,
tempo della prova, tempo di “rottura” (dall’infanzia, dalla vita nel mondo)
in cui si impara a conoscere la “regola” del monastero per verificare se
quel modo concreto di vivere la consacrazione a Dio è condiviso e accettato;
-
al termine del noviziato si decide se entrare
pienamente in comunità attraverso i “voti
semplici”;
-
l’abate,
che affida gli aspiranti monaci (novizi) ad un monaco anziano (maestro dei
novizi) perché decidano se far propria la vita del monastero;
- ...
Applicando
questo schema interpretativo in ambito scout possiamo ricavare alcune conseguenze
irrinunciabili:
-
Noviziato e Clan-Fuoco sono parti della
stessa branca r-s (monastero) e non realtà pensabili a sé stanti; non possiamo
negare che in questi anni il Noviziato ha rischiato di diventare un corpo
estraneo, un qualcosa di autonomo, una quarta branca, una specie di limbo
in cui non si è né carne né pesce, in cui tutte le decisioni sono rimandate
ad una data non precisata,...
-
il/i Maestri dei Novizi non sono pensabili
se non in diretta relazione (è troppo dire dipendenza?) dai Capi Clan-Fuoco
(abate);
-
lo scopo, l'obiettivo primario del Noviziato
è quello di far provare non una qualsiasi forma di roverismo-scoltismo (quasi
che si possa dare una specie di "distillato", di essenza pura,...),
bensì il roverismo-scoltismo che si propone e si vive all'interno del proprio
Gruppo; questo significa che non sarà mai troppo presto cominciare a parlare
e a presentare la Carta di Clan-Fuoco, il modo originale con cui questo
gruppo di rover e di scolte (di monaci) interpreta e attualizza il metodo
di branca r-s;
-
l'esperienza del noviziato si conclude
con una scelta, una decisione che riguarda il roverismo-scoltismo che si
vive in questo Clan-Fuoco: l'ingresso in Clan-Fuoco sarà da legare il più
possibile con la firma della Carta di Clan-Fuoco (voto semplici) e ogni
dilazione non dovrà tendenzialmente superare i primi tre mesi di attività;
altrimenti a che cosa sarà servito l'anno di Noviziato? altrimenti come
può definirsi educativo un ambito di vita senza regole?
Ma se quest'anno avremo solo
tre ragazzi in Noviziato, come comportarci? Se avremo solo un Capo disponibile
quale potrebbe essere la soluzione?
Stante le considerazioni
fatte finora, riteniamo che si possa ipotizzare una soluzione che, prima di
andare a cercare aiuto nel gemellaggio con altri Gruppi, individui nel rapporto
con il proprio Clan-Fuoco (ovviamente capace di presentare dei "minimi"
numerici ed educativi) l'ambito primario di lavoro.
Questo significa
che, anche in situazioni di difficoltà, il Noviziato dovrà essere visto comunque
come parte della medesima branca R/S.
Ecco
una possibile articolazione temporale:
-
Da
ottobre al campo invernale il Noviziato (anche piccolo e con un solo Capo)
lavorerà autonomamente, per affiatarsi e cominciare ad affrontare i pilastri
del roverismo-scoltismo.
-
Da gennaio al Campo di Pasqua inizieranno
incontri ed occasioni di conoscenza col Clan-Fuoco ed una iniziale presentazione
della Carta di Clan-Fuoco. Il Campo di Pasqua sarà vissuto assieme.
-
I
mesi di maggio e giugno prevederanno momenti separati e momenti col Clan-Fuoco
allo scopo di preparare assieme la route estiva che sarà naturalmente unitaria.
Si potrà prevedere un breve campo di servizio solo di Noviziato, per concludere
l'anno.
Questa soluzione
consentirebbe di compensare la mancanza di uno dei due Maestri dei Novizi
attraverso la presenza dei Capi Clan-Fuoco.
Il contatto frequente
col Clan-Fuoco salverebbe il Noviziato piccolo dalla sensazione di asfissia.
L'uscita dei passaggi
di ottobre potrebbe far coincidere la salita al Clan-Fuoco con la firma della
Carta di Clan-Fuoco che i novizi avrebbero così potuto conoscere e sperimentare
adeguatamente.

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